Frank Zappa "Guitar"

By Ugo Bacci

Rockerilla, May 1988


FRANK ZAPPA
"Guitar"

Zappa Records

La nuova tournée mondiale di Frank Zappa – ha fatto tappa anche in Italia nei giorni scorsi – anticipa l'album "Broadway the Hardway": orchestra di undici elementi per lanciare sberleffi al mondo politico americano, puntare il dito al sociale e sbeffeggiare Michael Jackson, la star bionica decolorata. Al negretto impallidito il velenoso Frank ha dedicato un titolo esplicito: "Why Don't You Like Me". "Se Michael rimarrà nella storia – dice Zappa – sarà perché non sono biodegradabili i suoi 50 milioni di pezzi dì plastica in circolazione". Quarantasette anni al vetriolo rock, Franz Zappa non si è stancato d'essere spinoso e geniale. Apparte il fatto che resta uno dei musicisti più innovativi e influenti nella storia della musica rock, Zappa in tanti anni non ha acquietato il suo spirito iconoclasta ed esercita tuttora un effetto importante sulla scena musicale contemporanea.

La sua attività discografica, intensa ai limiti dell'improbabile, dal '66 ad oggi si è mantenuta in continuo fermento tant'è che Zappa da "Freak Out" in avanti ha allestito un immenso catalogo di lavori tra cui non è difficile individuare delle autentiche pietre miliari dell'espressione rock. Primo tra tutti, Frank Zappa ha evoluto il più avanzato e caustico processo di contaminazione tra rock, jazz, blues e musica colta contemporanea, regalando al rock l'emancipazione d'innovati schemi musicali, di più dotte partiture e delle orchestrazioni più acute e bizzarre. Ma veniamo a "Guitar".

Il doppio album in questione raccoglie dei soli chitarristici registrati dal vivo in un arco di tempo compreso tra il '79 e il 1984e non è raccomandabile ai bambini e ai simpatizzanti del partito Repubblicano (Spadolini non c'entra). "Guitar" pone dunque l'accento sulle virtù chitarristiche di Zappa, sul suo stile d'improvvisatore che è esempio delirante e geniale di composizione estemporanea.

In questo caso viene meno il senso parodistico di tante canzoni, viene meno lo sghignazzo licenzioso e si sottolinea invece il ghigno sonoro della musica, il graffio della chitarra di Zappa sempre ebbra di elettricità. Resta l'inclinazione zappiana all'attraversamento degli stili, all'accostamento ardito delle materie musicali, alla arguta e intelligente rilettura di quel complesso mondo del rock cui Zappa ha regalato una tra le più originali interpretazioni.