Frank Zappa "Tinsel Town Rebellion"

By Pino Larosa

L'ultimo Buscadero, June 1981


FRANK ZAPPA
Tinsel Town Rebellion (CBS 88516)

Insieme al nuovo disco di Tom Petty, l'altro fiore primaverile dell'annata discografica americana è senza dubbio TINSEL TOWN REBELLION, nuovo doppio album di Frank Zappa. Il disco rimanda più a Sheik Yerbouti che non alla triloga di Joe's Garage, infatti i brani, che non sono legati l'uno all'altro da una storia unica come nelle due prove discografiche, sono quasi tutti dal vivo e ci sono già noti vuoi perchè alcuni sono riedizioni di vecchi pezzi, vuoi perchè li avevano ascoltati durante i recenti tours europei (a quando quelli italiani?) e di conseguenza sui bootlegs usciti in gran numero nel 1980.

Questo dimostra una volta di più come Zappa ami esprimersi soprattutto dal vivo, e, non a caso, l'album è dedicato a tutti coloro che in ogni parte del globo hanno seguito i suoi concerti anno dopo anno. Tinsel Town rebellion è fortemente carico del titolo sense of Humour di Zappa che coinvolge il pubblico nella danza (Dance contest) o in una incredibile raccolta di indumenti intimi femminili (Panty rap); a questo proposito c'è da osservare che tutti i dialoghi sono riportati parola per parola, permettendoci così di gustarne ogni sfumatura.

Il disco conferma, inoltre, il raccontai st da garte di Zappa al suo primo periodo; oltre che dalla struttura e dai contenuti dei brani inediti lo si può intuire dal fatto che i vecchi pezzi riproposti dal vivo appartengono ai primi anni delle Mothers (I ain't got no heart, Brown shoes don't make it, Love of my life, Peaches).

Dal punto di vista musicale, l'album è curato come sempre in ogni particolare e si va dal reggae di Fine girl (unico brano in studio) all'easy listening sinfonico di Easy Meat fino a Now You see it-Now vou don't it in cui Zappa fornisce un'altra prova della sua raffinatezza di chitarrista. Oltre alla sempre verde Brown shoes don't make it (impeccabile nonostante la difficoltà di esecuzione) va citata Tinsel Town rebellion, vero e proprio atto d'accusa contro il business che sta già sfruttando la pur recente ondata new wave per intenti puramente commerciali.

In conclusione, un disco che si ascolta con piacere e consigliato anche a chi non conosce bene Zappa: un paio di cuffie e un vocabolario di slang americano sono gli unici accessori all'ascolto.

Pino Larosa