Il gatto e la volpe del pop

By Rafaello Carabini

Nuovo Sound, June 1979


Da quando, alcuni numeri addietro, abbiamo loro dedicato una retrospettiva ne 'I grandi del pop', di, ersi avvenimenti s; sono accavallati nella vita artistica dei due. Tra essi l'uscita dei nuovi albums e due lunghe tournées europee cui Nuovo Sound ha presenziato.

Zappa albums

'Sleep dirt' e 'Sheik Yerbouti' sono venuti ad allungare la lista dei LPs firmati, consenziente o meno, da mastro Zappa (senza citare i bootlegs cui si è aggiunto un doppio 'Wax flags', regstrato all'UCLA di Los Angeles per il S.Silvestro del 1978 a preannunciare le parti live dello 'sceicco'). Collegato direttamente a 'Studio tan', come chiarisce l'intelligente scelta grafica, lo 'sporco sonno' è nuovo obolo pagato alla Warner Bros. al fine di sciogliere un contratto ultra decennale, ma è ben lontano dall'essere quel fondo di magazzino che taluni hanno ipotizzato. Uscito dopo soli due mesi dal precedente, è in effetti la raccolta di vari nastri offerti da Frank alla nuova casa discografica perché non gli sarebbero stati pagati dalla W.B., cui ragioni di copyright ed accordi dirigenziali fanno portare ancora l'ormai defunto marchio DiscReet. Più che a scarti di vecchie sedute di registrazione siamo però di fronte a veri e propri 'alternate takes', che nel linguaggio jazzistico indica le esecuzioni 'diverse e precedenti' di brani poi incisi nella forma definitiva, ma che qui sta a significare embrioni, 'idee laterali', temi paralleli, 'appunti obliqui dei più famosi solchi distesi fra la 'big battle' di Cletus Awrightus e le malvage 'Zoot allures'. Un album solo musicale, nient'affatto inutile o logorroico, pieno di humour ed eleganza, oltre che di perizia tecnica e di conoscenza delle super-equi·paggiate 'plance' di missaggio.

E gli 'over-dubs' sono importantissimi anche nel doppio 'Sheik Yerbouti', finalmente targato CBS, registrato per la gran parte nel corso del tour europeo della scorsa stagione, ma poi abbondantemente rivisitato in studio. Arguta presa in giro arabizzante, la copertina lo ritrae in tenuta maomettana in· framezzato dallo sponsor personale ('Winston cigarettes'), del tipico modo di dire USA 'shake your booty', 'dimenati'. Il vinile non racchiude che materiale nuovo di zecca cui l'implacabile battere di Terry Bozzio e la pungente elettrica del leader donano un vigore che, pur avendo ben poco dell'ardimentosità sonora d'altri tempi, riscatta de bolezze e routine. Non siamo certo d1 fronte ad un nuovo capolavoro del catalogo zappiano, ma piuttosto alla documentazione di un momento di transizione, dopo la chiusura del precedente ciclo con l'emozione live di New York e l'abbozzo di nuove linee dalla struttura più rigidamente strumentale quali si intravedono nella side two e nelle recenti esibizioni sul palco, scandite da allargamenti e cambi nell'organico.

Zappa a Zurigo [1]

Grandissimi locali e palasport per il giro europeo che il vecchio leone dalla mosca sul mento ha da poco terminato per promuovere adeguatamente il nuovo disco anche nel nostro continente, toccando la gran parte dei paesi occidentali; Italia esclusa ovviamente. La tappa più vicina segnava gli oltre 500 chilometri dalla frontiera Nord dell' Hallenstadion di Zurigo, nella pulitissima Svizzera deutsch. Ex-velodromo coperto, da tempo più abituato ai megawatt degli impianti di amplificazione che al silenzioso roteare dei raggi di bicicletta, rigurgitava pubblico eterogeneo per età (dai 15 ai 35 anni almeno), per condizione socio-economica (freakettoni multicolori a gomito di giovanottini-bene), per abitudini ed atteggiamenti (fumo, urla ballo, impassibilità, ecc.).

Sul palco, i cui unici effetti speciali erano rappresentati da un calibratissimo ed impeccabile uso di circa cento riflettori multicolori, otto musicisti diretti, con polso ferreo e mente sciolta, su tempi vorticosi ed arrangiamenti aggreganti, da uno Zappa particolarmente attento alla propria esibizione strumentale.

La formazione è nuova di zecca ad eccezione di Peter Wolf, tastierista austriaco persuasivo ed insinuante, e del percussionista Ed Mann, composto da giovani di belle speranze e discreta cultura del pentagramma, quali il punk newyorkese Warren Cuccurullo, in arte Sophia Warren, alla ritmica, il bassista Artie Felow [Barrow], il batterista Franz Kalin [Vinnie Colaiuta], l'altro tastierista Tommy Mariano e due chitarristi, fra cui lke, che, essendo dotato di una voce carica e sarcastica, ha preso nel gruppo le funzioni di Napoleon Murphy.

La cifra stilistica del suono-Zappa è ormai risaputa, ma la sua evoluzione lascia sempre col fiato sospeso per gli strappi e le impennate che ne contraddistinguono la zigzagante planimetria: oggi è la perfezione della struttura e della direzione, la cura di ogni parte, con una nuova predominanza della musica sulun cantato in cui le voci assumono una funzione più musicale che provocatoria, nonostante la ruvidezza dei testi. Vecchi classici, quali 'Baby [Brown] shoes don't make it' o 'Peaches in regalia', portano il gusto del prodotto levigato e patinato, del calibrato connubio di nuovi adattamenti su dr un vecchio spartito mandato a memoria. Allo stesso modo pezzi più recenti, 'Bobby Brown' e 'Dancing fool' estratte dall'ultima fatica oppure 'Honey, don't you want a man like me?' col chiodo fisso del sesso, non sciolgono dilemmi, ma annodano I'ascoltatore alle lunghe dita che scorrono sulle corde di una chitarra tanto tecnicamente inappuntabile da sembrare senza cuore, che si portano una Winston tra indice e medio, che dirigono otto ragazzi mai liberatisi in solo (ci vuole tempo per ammaestrarli!).

Nessun dubbio, mastro Frank sta covando un mutamento di rotta per cancellare recenti insabbiamenti, ma, noblesse oblige, prima bisogna conoscere a fondo coloro con cui si ha a che fare e spendere energie per provare ed insegnare: 'America drinks and goes home', 'Andy' e 'Cosmic debris' sono il giusto magistero per fila re stoffe di qualità. Per chi ha fretta il futuro immediato riserva un terzo résumé DiscReet ed un solo del violinista Shankar, ex-Shakti, prodotto dal nostro.

[ ... Lou Reed part ... ]

Testo a foto di Raffaello Carabini


1. Hallenstadion in Zürich, Switzerland, April 1, 1979. Last concert of the 1979 European tour.