Frank Zappa "Studio Tan"

By Massimo Bassoli

Popster, January 1979


«Studio Tan»
Discreet DKS 2291

In gran silenzio arriva un nuovo album di Frank Zappa. Non ancora appianate le divergenze con la propria casa discografica, il Nostro tenta di avvicinarsi più velocemente possibile all'esaurimento del contratto.

Completamente privo di note di copertina questo disco rallegrerà i vecchi fans, coloro che si appassionaromo per Uncle Meat, e sorprenderà quelli che hanno scoperto Frank Zappa con Apostrophe. L'eterna polemica che per proprio divertimento Zappa ha lasciato sempre insoluta. Meno male.

Il disco comincia con le avventure, numerose di Greggery Peccary, piccolo animale di un'America media col «collo bianco», e al quale gliene capitano di tutti i colori. Molto vicino nel suo sviluppo a un pezzo come Billy The Mountain, Greggery Peccary, oltre al suo materiale proprio, utilizza diversi ingredienti, elementi sparsi riuniti qui in collage, tecnica cara a Zappa.

Dopo una breve introduzione alle sonorità di Lumpy Gravy Zappa chiama a raccolta le vecchie composizioni. Si fa riferimento a I'm Stealing The Towels, Dental Hygiena Dilemma (200 Motels), al finale Grand Wazoo, passando per il recitativo molto vicino a Billy The Montain, così come il back-ground del basso (durante l'episodio di Steno Pool) direttamente nato da Carolina Hardcore Ecstasy (Bongo Fury). Per gli apporti esteriori, possiamo citare Messiaen e il Marteau Sans Maitre di Boulez.

La facciata 2 si apre con una divertente parodia dei ritornelli commerciali, Let Me Take Yo To The Beach (Are you kidding? You probably streak out, you probably freak out!).

Il pezzo seguente, Revised Music For Guitar And Low Budget Orchestra è il remarke di una composizione destinata all'origine al violino. I pettegolezzi della prima versione sono stati soppressi, e il violino un po' artificioso di Ponty è qui vantaggiosamente sostituito dalla chitarra di Zappa. Nella sua concezione, questa nuova rifrittura si presenta come la sintesi zappaniana di otto anni, dal momento che l'introduzione trova il suo tema in Twenty Small Cigars (Chunga's Revenge) così seguito da un duo chitarra/piano che riprende Little Umbrellas (Hot Rats) con la sonorità di It Must Be A Gamel.

La parte centrale è un nuovo arrangiamento di Music For Violin And Low Budget Orchestra, abbellito di qualche coro di Waka / Jawaka (Hot Rats n. 2).

Il disco termina con Rendunzl, pretesto per un lungo assolo di chitarra, molto elevato, sempre molto inventivo, dopo che il tema, un'altra volta estratto da Lumpy Gravy, è stato seguito da un assolo di piano che ricorda il Ponty Plays The Music of F. Zappa.

In definitiva una cianfrusaglia di cose meravigliose e l'eterno occhietto disco-pop.

Grazie, ancora una volta, Francis Vincent Zappa.