Frank Zappa "Apostrophe'"

By Marco Fumagalli

Qui Giovani, May 1974


FRANK ZAPPA
"Apostrophe' " (DiscReet)

Zio Frankie continua ad imperversare: ancora non si è spenta l'eco dell'eccezionale tournée italiana, subito seguita dalla relativa doccia fredda di "Over-Nite Sensation", e già un nuovo lavoro piomba inaspettato sul mercato, spingendo a nuove e vecchie riflessioni sulla figura di questo indefinibile personaggio.

Dico subito che "Apostrophe'" non piacerà agli aficionados di "Uncle Meat", "Waka-Jawaka", "Grand Wazoo": la struttura por tante è ancora una volta quella dei lunghi parlati con sottofondo sonoro, inframmezzati da brevi e caustici stacchi strumentali. I testi sono divertenti, ma non sta certo qui il problema: la conferma che Zappa non voglia ulteriormente approfondire la strada di ricerca che ha reso il suo nome grande, e che di tutto un brillantissimo passato voglia ritenere proprio l'aspetto più discutibile e frammentario, sono fatti che sollevano grossi interrogativi sul futuro del musicista.

Il background tecnico è – evidentemente – di notevolissime proporzioni; ma troppo spesso ci si lascia andare a divertissement francamente inutili, imperniati su una vena ironica che ha certamente perso molta della sua antica carica corrosiva. L'unico momento completamente convincente resta il brano che dà il titolo all'album, e che non a caso è l'unico privo di testi: un rock intelligente, vivo e trascinante che riesce solo a suscitare rimpianti su ciò che Zappa potrebbe realmente esprimere, una volta liberatosi dalla propria immagine di musicista arrogante ed egocentrico.

Questa è la dura realtà dell'album, più vicino ad uno stile da cabaret (di altissimo livello, d'accordo ...) che propenso a concedere qualcosa di più concreto a chi ascolta: che a sua volta non ricercherà certo in un disco "di Zappa" la battuta ed il sottinteso, la satira più o meno sottile e la storiella grottesca. Pur sulla base di queste poco allettanti premesse, sarebbe comunque rischioso azzardare previsioni di qualsiasi genere: l'imprevedibilità è una delle caratteristiche più tipicizzanti di Zappa, ed ogni sorpresa resta perfettamente lecita. Da notare, per il momento, la collaborazione al disco – oltre agli strumentisti di "OverNite Sensation" – di Jack Bruce, Jim Gordon, "Sugarcane" Harris. (m. f.)